Il Piemonte è una regione particolarmente ricca di paesaggi mozzafiato, con un patrimonio storico culturale e una tradizione culinaria di livello, esaltata da grandi vini (basti pensare ai grandi Nebbioli prodotti).
Un valido esempio è rappresentato dall’Alto Piemonte, in particolare tra le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, dove i paesaggi e le località sono stupendi, grazie alla presenza del Lago Maggiore, del suggestivo Lago d’Orta, della riserva naturale del Lago di Mergozzo e lo scenario spettacolare delle Alpi delle Valli Ossolane, sino a quasi toccare il confine svizzero.
La Regione Piemonte crede molto nella vocazione turistica del territorio, che merita un’ approfondita valorizzazione attraverso la promozione delle grandi eccellenze di cui dispone:musica sublime per le orecchie dei giornalisti di Borghi d’Europa, che ha partecipato con piacere all’ottimo evento “Lake to Wine”, dedicato alle bellezze del Lago Maggiore a partire da Stresa e alle etichette vinicole Valli Ossolane Doc.
Un evento di due giornate, voluto e promosso dall’Atl “Distretto Turistico dei Laghi” (incaricata da Regione Piemonte), col critico e giornalista enogastronomico Dott. Edoardo Raspelli nelle vesti di accompagnatore d’eccezione, profondo conoscitore delle Valli Ossolane, zona vitivinicola di montagna che ha ricevuto la menzione Doc nel 2009.
I vigneti sono terrazzati sopra la piana del fiume Toce e sono perlopiù coltivati a Prunent, ecotipo di Nebbiolo molto caratteristico e poi da Merlot, Croatina e Barbera, mentre per i bianchi, un po’ di Chardonnay e altre varietà a bacca bianca non aromatiche. Le tipologie di vini previste dal disciplinare sono pertanto il Rosso, il Nebbiolo e il Nebbiolo Superiore ed infine i Bianchi.
Le cantine ossolane provate sono state quattro: Cantine Garrone di Domodossola, l’Azienda vitivinicola Edoardo Patrone sempre di Domodossola, la Cantina Di Tappia (con agriturismo) di Villadossola e la Cantina Cà da L’Era di Pieve Vergonte.
I Rossi risultano piacevoli e sapidi, con una marcata nota vinosa al naso e adatti a tutto pasto, mentre i “Valli Ossolane Nebbiolo Superiore” (tipologia di punta, che deve invecchiare per almeno 13 mesi di cui 6 in legno) sono molto piu complessi, strutturati e armonici ed esaltano salumi e formaggi tipici di montagna, oltreché primi e secondi piatti di carne.
I Bianchi, in maggioranza a uva Chardonnay sono pochi, freschi e beverini, ottimi con piatti di pesce di lago e verdure.
I vini di queste quattro aziende della Val d’Ossola sono stati provati in diversi contesti e location e ben spiegati dal Relatore e dai Sommelier di Ais Verbania in servizio durante tutto l’evento: dapprima a bordo dello storico Piroscafo Piemonte, con la cucina al 100% gluten free dello Chef Ferdinando Moia e del suo Ristorante Paleosette di Arona, poi al nuovo Ristorante Delfino nella splendida Isola Bella, coi piatti gourmet dell’Executive Chef Luca Vietti, ed infine in montagna presso la Baita Motta sul Lusentino, a cura di Domobianca365, dopo una visita ai vigneti delle Cantine Garrone ed Edoardo Patrone a Ronco di Masera (Vb).
La proposta dei vini ossolani verte di più sui rossi, che hanno spessore e carattere e ricordano proprio le montagne locali: la promozione e il lavoro di squadra fatto sia dai vignaioli che dall’azione del Distretto Turistico Valle dei Laghi è notevole, ma può essere migliorata ancora.
Una buona idea potrebbe essere quella di accrescere un po’ la produzione dei Bianchi, assieme a un’offerta più ampia che invogli turisti consapevoli e wine lovers, pronti a magnifiche esperienze sia tra le bellezze del Lago Maggiore che a visitare le Cantine delle Valli Ossolane e provare i loro vini.
Borghi d’Europa continuerà a raccontare i vini del territorio della Val d’Ossola nel proprio progetto d’informazione Eurovinum, i paesaggi della vite e del vino, cosi come di altre zone piemontesi ricche di eccellenze enogastronomiche.
Evviva!