Il mese di agosto 2024 è interamente dedicato da Borghi d'Europa al riepilogo degli interventi nei diversi Territori.
In particolare il tema della sostenibilità viene prepotentemente ripreso in tutti i servizi informativi che danno spazio a Laura Panizutti, Consulente Finanziario e Patrimoniale di Conegliano, che accompagnada anni quale partner d'informazione i progetti di Borghi d'Europa.
Questa prima tranche valorizza soprattutto gli interventi che riguardano i Percorsi Internazionali, previlegiando i temi della finanza etica e sostenibile (Eurosotenibilità) ; della Via dei Norcini ; delle iniziative che valorizzano le Terre della Piave (Le Parole della Terra) ; il Percorso sulle Ferrovie (non dimenticate) e sulla Mobilità Dolce ; Aquositas e il pesce d'acqua dolce; gli interventi a Milano.
Un mosaico che ben rappresenta la complessità dei temi che Borghi d'Europa porta alla ribalta.
In questo viaggio non va poi dimenticato il mese di settembre, che sarà dedicato alle iniziative del progetto Aquositas ( le città d'acqua sui fiumi e non solo) e ai Borghi e alle Città di Fondazione.
– Gli interventi di Laura Panizutti sui temi della sostenibilità
Era iniziato nel 2016 il viaggio de 'Le Parole della Terra', la rassegna informativa che riuniva a filò imprenditori, giornalisti, comunicatori, rappresentanti di associazioni e istituzioni locali, impegnati a riflettere sulle storie dei protagonisti (sovente silenziosi) che lavorano la Terra e sulle eccellenze che passione e sacrifici riescono a far nascere da essa.
Il primo appuntamento si era consumato all'Osteria il Cortivo, nello storico Borgo Malanotte di Tezze di Piave (Tv). Gioachino aveva proposto un menù rigorosamente quotidiano : si era partiti dalla sopressa e dalla lingua della Macelleria La Carne di Vazzola (accompagnati dal vino rosso Torai,un pinot nero di Cantine Distilleria Maschio-Cima da Conegliano). Giuseppe Marin, fine cultore di storia locale, ne aveva giustamente intessuto gli elogi.
Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale di Conegliano, aveva accompagnato l'incontro, con interventi sulla finanza etica e sostenibile, nel quadro del progetto Eurosostenibilità, di cui era ed è partner d'informazione
E, per cuocere bene le carni, ecco l'idea di una nuova serie di barbecue, presentati da Kimmer , un'azienda artigianale di Tezze di Piave.
Poi via alla fortaia rognosa, con un tocco di Manzoni Bianco, fresco e beverino.
Martina e Mario, di Fregona, avevano proposto la loro farina di mais antico, il mais piadera , che dà come risultato una polenta gialla morbida,cremosa, senza grumi.
Avevano chiuso, si fa per dire, le tagliatelle caserecce al ragù d'anatra, che sono uno dei 'pezzi' forti dell'Osteria. Nadia, grande 'capa' de 'I Sapori del Grano' di Tezze, aveva raccontato gli abbinamenti dei singoli cibi con i diversi pani in degustazione.
Immancabile il caffè con la correzione della storicissima grappa Perusai e, infine, una sorpresa : in piccoli bicchieri di cioccolato ecco Casanova, l'elisir rosso veneziano.
Ed è nella Venezia del 1700 che vi sembrerà di essere trasportati quando il vostro olfatto verrà avvolto dalla ciliegia, dalla fragola, dal limone…e poi dalla cannella, chiodi di garofano, vaniglia, noce moscata....e da molti altri indecifrabili e non ben definiti profumi che odorano di seduzione e d'Oriente.
In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d’Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all’evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d’Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC – Rete europea di consiglieri regionali e locali.
Elezioni europee
6-9 giugno 2024 Perché è importante votare
Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.
Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell’Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un’ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.
Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi
È facile dimenticare quante persone sono interessate dall’esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.
La legislazione dell’UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l’ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l’economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.
Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell’elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l’elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.
Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano
In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l’Unione europea si occupa di sfide globali che nessun frontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.
Usa il tuo voto per sostenere la democrazia
La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.
La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.
Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.
L’OLIO DI PUGLIA IGP SI E’ PRESENTATO ALL’OSTERIA DEL TRENO A MILANO
Un evento promosso dal Gambero Rosso
La Puglia è una regione baciata dal sole e dal mare, che possiede un patrimonio autoctono notevole sia dal punto di vista vinicolo che oleario, con delle eccellenze che meritano di essere ben valorizzate.
Borghi d’Europa si occupa spesso delle tipicità pugliesi, grazie a un lavoro d’informazione minuzioso e grazie al Patrocinio della Iai (Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), specialmente nel tema della sostenibilità.
L’Olio di Puglia Igp è stato protagonista di una serata alla storica Osteria del Treno a Milano, con una masterclass per operatori e una degustazione aperta agli appassionati, il tutto promosso dal Gambero Rosso in collaborazione con il Consorzio IGP Olio di Puglia.
Nella parte degustazione oltre agli assaggi di Olio, il pubblico ha potuto anche gustare alcune etichette di Vini Pugliesi al 100% come il Salice Salentino Dop, il Primitivo di Manduria Doc e il Brindisi Doc assieme a tre piatti creati ad hoc per l’occasione (Vellutata di fave e cicoria, Risotto alla milanese con olio evo e Tartare di manzo) per esaltare le peculiarità dell’Olio verde pugliese.
Questi sono stati gli assaggi di Olio durante la Masterclass:
-Igp Olio di Puglia monocultivar Leccino di Taurino, realtà familiare del Salentino, davvero delicato ed equilibrato,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Pantaleo, azienda storica di Brindisi, esprime sensazioni di rucola e fieno e risulta abbastanza deciso e piccante,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina e Ogliarola) di Olearia Clemente di Manfredonia (Fg), molto complesso, con un ventaglio di note floreali e di lattuga,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Olio Guglielmi, azienda a conduzione familiare di Andria, presenta delle note agrumate e di mandorla, con un finale speziato,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Favolosa e Coratina) di Frantoio Oleario Congedi del Salento,molto potente e deciso, con delle note che ricordano il fieno e l’erba tagliata,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Frantoio Bitetti della provincia di Taranto, è molto elegante ed equilibrato con una notta di mandorla che spicca,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina, Ogliarola Barese,Leccino e Peranzana) di De Carlo del Barese, risulta complesso con delle note vegetali e balsamiche,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Le Ferre di Taranto, ha un grande carattere, deciso e piccante, *
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina dell’azienda Di Martino di Trani, rivela una bella nota agrumata amara al naso e al palato, molto persistente
Borghi d’Europa ha deciso di inserire Le Ferre di Castellaneta (Taranto) nel Percorso Internazionale L’Europa delle scienze e della cultura.
“LE FERRE è azienda pugliese che produce, confeziona e commercializza oli extravergine d’oliva. Dinamismo, ricerca produttiva e sensoriale, elasticità nella gestione dei processi, caratterizzano il nostro lavoro quotidiano intorno al prodotto e ai clienti.
“Le Ferre è il nome di una contrada di campagna nell’agro di Castellaneta (Taranto, PUGLIA) nota per i suoi terreni particolarmente fertili. E’ una vallata tra mare e collina: il mar Jonio e le colline della Murgia. Poco più in là echeggiano le gole della Gravina. Il microclima è davvero benevolo, respira della brezza del mare e profuma di macchia mediterranea. Qui, in un piccolo appezzamento ereditato da nonni contadini, conserviamo alcuni ulivi secolari, imponenti e sinuosi. Sono il simbolo di ciò che siamo e in cui crediamo. Perché hai un futuro se hai un solido passato. Come un ulivo! Siamo nipoti di coltivatori di olive e campi da sempre. Le olive si molivano in frantoi “conto terzi”; l’olio si divideva in famiglia e serviva per un anno intero. Di questa origine semplice ne abbiamo fatto un vanto. Da lì una professione e una nuova tradizione!”
In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d’Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all’evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d’Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC – Rete europea di consiglieri regionali e locali.
Elezioni europee
6-9 giugno 2024 Perché è importante votare
Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.
Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell’Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un’ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.
Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi
È facile dimenticare quante persone sono interessate dall’esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.
La legislazione dell’UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l’ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l’economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.
Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell’elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l’elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.
Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano
In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l’Unione europea si occupa di sfide globali che nessun frontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.
Usa il tuo voto per sostenere la democrazia
La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.
La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.
Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.
L’OLIO DI PUGLIA IGP SI E’ PRESENTATO ALL’OSTERIA DEL TRENO A MILANO
Un evento promosso dal Gambero Rosso
La Puglia è una regione baciata dal sole e dal mare, che possiede un patrimonio autoctono notevole sia dal punto di vista vinicolo che oleario, con delle eccellenze che meritano di essere ben valorizzate.
Borghi d’Europa si occupa spesso delle tipicità pugliesi, grazie a un lavoro d’informazione minuzioso e grazie al Patrocinio della Iai (Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), specialmente nel tema della sostenibilità.
L’Olio di Puglia Igp è stato protagonista di una serata alla storica Osteria del Treno a Milano, con una masterclass per operatori e una degustazione aperta agli appassionati, il tutto promosso dal Gambero Rosso in collaborazione con il Consorzio IGP Olio di Puglia.
Nella parte degustazione oltre agli assaggi di Olio, il pubblico ha potuto anche gustare alcune etichette di Vini Pugliesi al 100% come il Salice Salentino Dop, il Primitivo di Manduria Doc e il Brindisi Doc assieme a tre piatti creati ad hoc per l’occasione (Vellutata di fave e cicoria, Risotto alla milanese con olio evo e Tartare di manzo) per esaltare le peculiarità dell’Olio verde pugliese.
Questi sono stati gli assaggi di Olio durante la Masterclass:
-Igp Olio di Puglia monocultivar Leccino di Taurino, realtà familiare del Salentino, davvero delicato ed equilibrato,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Pantaleo, azienda storica di Brindisi, esprime sensazioni di rucola e fieno e risulta abbastanza deciso e piccante,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina e Ogliarola) di Olearia Clemente di Manfredonia (Fg), molto complesso, con un ventaglio di note floreali e di lattuga,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Olio Guglielmi, azienda a conduzione familiare di Andria, presenta delle note agrumate e di mandorla, con un finale speziato,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Favolosa e Coratina) di Frantoio Oleario Congedi del Salento,molto potente e deciso, con delle note che ricordano il fieno e l’erba tagliata,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Frantoio Bitetti della provincia di Taranto, è molto elegante ed equilibrato con una notta di mandorla che spicca,
-Igp Olio di Puglia (Blend di varietà Coratina, Ogliarola Barese,Leccino e Peranzana) di De Carlo del Barese, risulta complesso con delle note vegetali e balsamiche,
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina di Le Ferre di Taranto, ha un grande carattere, deciso e piccante, *
-Igp Olio di Puglia monocultivar Coratina dell’azienda Di Martino di Trani, rivela una bella nota agrumata amara al naso e al palato, molto persistente
Borghi d’Europa ha deciso di inserire Le Ferre di Castellaneta (Taranto) nel Percorso Internazionale L’Europa delle scienze e della cultura.
“LE FERRE è azienda pugliese che produce, confeziona e commercializza oli extravergine d’oliva. Dinamismo, ricerca produttiva e sensoriale, elasticità nella gestione dei processi, caratterizzano il nostro lavoro quotidiano intorno al prodotto e ai clienti.
“Le Ferre è il nome di una contrada di campagna nell’agro di Castellaneta (Taranto, PUGLIA) nota per i suoi terreni particolarmente fertili. E’ una vallata tra mare e collina: il mar Jonio e le colline della Murgia. Poco più in là echeggiano le gole della Gravina. Il microclima è davvero benevolo, respira della brezza del mare e profuma di macchia mediterranea. Qui, in un piccolo appezzamento ereditato da nonni contadini, conserviamo alcuni ulivi secolari, imponenti e sinuosi. Sono il simbolo di ciò che siamo e in cui crediamo. Perché hai un futuro se hai un solido passato. Come un ulivo! Siamo nipoti di coltivatori di olive e campi da sempre. Le olive si molivano in frantoi “conto terzi”; l’olio si divideva in famiglia e serviva per un anno intero. Di questa origine semplice ne abbiamo fatto un vanto. Da lì una professione e una nuova tradizione!”
''Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo" è una iniziativa inserita nel progetto che rinnova ogni cinque anni la scelta dei luoghi da valorizzare e far conoscere. In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d'Europa riprende infatti la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio. In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea. insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024. Avvicinare l'Europa alle comunità locali La rete europea di consiglieri regionali e locali è un'iniziativa a cura delle istituzioni dell'Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell'UE. Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l'UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.
Il comune di Lacedonia sorge nell'area dell'Alta Irpinia. È un paese di 2.203 abitanti, situato a 734 metri sul livello del mare e a 81 km da Avellino. Il territorio si estende per 82,10 km² e i comuni confinanti sono: Aquilonia, Bisaccia, Melfi, Monteverde, Rocchetta Sant'Antonio, Sant'Agata di Puglia e Scampitella. È attraversato dal fiume Ofanto e dai torrenti Osento e Vallone Isca. L’etimologia del nome sembra derivare dalla lingua degli Osci, che chiamarono questa terra Akudunniad e che significa "Madre cicogna"; la cicogna, non a caso, compare nel simbolo di Lacedonia, a partire dal 212 a.C., quando tale volatile prese il posto dell'aquila. Chiamata poi Erdonea, probabilmente da un suo conquistatore, successivamente è stata denominata Al Cidonia e Cedogna fino al 1800, per essere infine “Lacedonia”. Gli abitanti sono detti lacedoniesi e San Nicola e San Filippo Neri sono i loro patroni. "La storia di Lacedonia risale all'età eneolitica. A confermarlo sono i ritrovamenti di armi in rame e altri reperti rinvenuti nel suo territorio. Le prime notizie certe, comunque, risalgono all'epoca degli Osci e nel paese sono visibili i resti di edifici costruiti sotto dominazione di popoli diversi. Del dominio romano, per esempio, sono rimasti reperti archeologici di piscine, terme, anfiteatro, lavatoi, giardini pubblici e, nella località denominata "Capi dell'acqua", quelli di una stazione destinata al cambio di carri e cavalli (cosiddetta "mutatio"). Dei tanti episodi storici ricostruiti nel tempo e riportati sul sito del comune di Lacedonia, si ricorda la partecipazione alla terza crociata, con l'invio di sessanta fanti e sessanta cavalli da parte di Riccardo Balbano, quando il feudo era sotto la dominazione dei Normanni. Anche Lacedonia, come diversi paesi irpini, ha subito danneggiamenti a seguito di episodi sismici e, tra questi, si ricorda il terremoto del 5 dicembre 1456, a seguito del quale la famiglia Orsini, che in quel periodo possedeva il feudo, ricostruì la città ridotta in macerie, realizzando anche una cinta muraria con fossato e quattro porte a protezione della città."
In occasione delle elezioni europee
2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione
Borghi d'Europa rinnova infatti la selezione dei Territori da
inserire nei progetti del prossimo quinquennio.
In collaborazione con il Parlamento
Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna
le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la
partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.
insieme-per.eu è una comunità di
persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un
significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee.
Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano
incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze,
incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.
A Milano, nella sede del Parlamento
Europeo, è intervenuto Ivan Illic, croato di Pola, Sommelier
AIES dal 2013, blogger di raffinata scrittura, che ha aperto a
Bologna l'enoteca VINOLOGICO.
”Potrebbe sembrare scontato,eppure
questa esperienza inizia con la passione per il vino.Dietro
VINOLOGICO c'è un lavoro attento che comincia ben prima del momento
in cui le bottiglie si palesano nel nostro locale e rappresenta per
noi un concetto molto importante di attenzione alla qualità dei
prodotti cercando la logica dietro ogni vino. In particolare per noi
VINOLOGICO significa : lavorare soltanto con cantine medio-piccole;
viaggiare per conoscere direttamente i produttori ; scegliere vini
provenienti da uve coltivate in zone che rispettano l'ambiente e il
territorio.”
A Bologna opera dal 2006 il Comitato
Bologna Capitale del Gusto, coordinato dal giornalista
A Gradisca d’Isonzo, Comune in provincia di Gorizia incastonato le famose colline del Collio, l’Altopiano del Carso e lungo il corso dello storico fiume Isonzo, sorge l’Azienda Agricola Blason, a conduzione familiare.
Una Cantina che vanta una notevole tradizione contadina, che unita alla passione e al rispetto per il territorio locale (suoli ricchi di argille, ghiaie rosse e pietre), cerca da sempre di ottenere vini molto espressivi e assolutamente sostenibili. Al timone dell’Azienda, che si estende per 45 ettari di cui 16 coltivati a vite, c’è oggi Giovanni Blason, coadiuvato dai fratelli Andrea e Alberto.
La Redazione di Borghi d’Europa ha partecipato alla presentazione di alcune etichette di Blason a Milano, presso l’Enoteca e Trattoria Vecchia Arena, a due passi dal centro della metropoli meneghina, potendo cosi approfondire il legame creatosi tra la famiglia Blason e il territorio isontino.
Una piacevola serata, davvero conviviale, dove Giovanni Blason ha raccontato ai giornalisti di Borghi d’Europa la propria filosofia di produzione dei vini, sapidi e minerali, capaci di esaltare le peculiarità del terroir di Gradisca d’Isonzo.
All’Enoteca Trattoria Vecchia Arena sono stati dunque degustati:
-La Ribolla Gialla Brut 2021della Linea Classica (Spumante Metodo Charmat lungo 6 mesi), davvero piacevole e persistente, rinfresca il palato lasciando una bella mineralità,
-Il Friulano Doc Isonzo 2022 (Linea Blasonato), bianco fermo con buon potenziale evolutivo, al palato risulta fresco e armonioso, con la classica nota ammadorlata piacevole nel finale,
-lo Chardonnay Friuli Doc Isonzo 2021, vino elegante,con un naso che colpisce per il mix di frutta a polpa gialla ed esotica, dotato di ottima sapidità,
-il Bruma Bianco Doc Friuli Isonzo 2018 (Blend da uve 70% Malvasia e 30% Friulano), vino complesso e di corpo, che presenta un finale che richiama la vaniglia,
-il Bruma Rosso Doc Friuli Isonzo 2020 (Blend da uve Cabernet Sauvignon 70% e Merlot al 30%), ha una bella intensità al naso, con note di confettura di fragoline di bosco e sentori balsamici e di cuoio e pellame in genere, al palato risulta avvolgente.
Un’ottima degustazione questa alla Vecchia Arena, che ha fatto capire quanto sia importante far risaltare nei calici le caratteristiche del territorio isontino, che oltre alla viticoltura vanta anche una grande storicità: per questo Borghi d’Europa proporrà il Comune di Gradisca d’Isonzo come Borgo del Gusto nella rinnovata rete dei Borghi Europei di questa prima parte di 2024.
L’iniziativa è inserita nel progetto che Borghi d’Europa porta avanti in collaborazione con il Parlamento Europeo e che rinnova ogni cinque anni la scelta dei luoghi da valorizzare e far conoscere.
In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d’Europa rinnova infatti la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.
In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d’Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.
insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.
“Nel X secolo i saraceni asserragliarono la Puglia, partendo dall’alto fino a giungere al punto più estremo della regione. Senza pietà e senza scrupoli incendiarono città, distrussero monumenti sacri ed uccisero uomini e bestie. I villaggi che incapparono in quest’incubo uscirono distrutti e decimati, molti uomini vennero uccisi e molti altri riuscirono a scappare e a trovare riparo in grotte sperdute o in luoghi isolati. È il caso di un gruppo di profughi che da Taranto si rifugiarono sul Monte San Martino; a loro ben presto si aggiunse un gruppo di pastori nomadi ed insieme diedero vita al primo nucleo abitativo di Martina Franca.
Le prime fonti scritte che attestano ufficialmente la nascita del borgo risalgono al 1300, anno in cui Filippo d’Angiò offrì franchigie a chiunque venisse a risiedere in questo luogo: per questo divenne “Franca”. Il nome originario “Martina”, in questi anni si arricchisce con l’aggiunta di questo aggettivo, che perderà pochi anni dopo e riacquisterà solo dopo il 1861.
Nel timore di subire scorribande di barbari e pirati, Martina Franca, sotto la dominazione angioina, decide di racchiudere il suo centro abitato all’interno di una spessa cinta muraria. Oggi di questa struttura difensiva sono rimaste in piedi solo alcune porte d’accesso, tra le quali spicca quella di Santo Stefano che è il varco d’accesso al centro storico.
Nel XVI secolo il feudo di Martina Franca passa nelle mani dei duchi Caracciolo di Napoli. Questa famiglia rappresenta la chiave di volta dell’arco di crescita del borgo, infatti nella seconda metà del 1600, con il duca Petracone V Caracciolo, a Martina Franca c’è un importante slancio architettonico ed è proprio in questo periodo che viene edificato il Palazzo Ducale. Anche la Basilica di San Martino viene edificata sotto la guida della famiglia Caracciolo, ma bisogna spostarsi di qualche anno, nel 1747, quando il duca Francesco II pose la prima pietra per la costruzione del luogo sacro. Il secolo dei lumi rappresenta per la città un altro importante periodo di crescita urbana ed economica, favorita dallo sviluppo dell’allevamento e dell’agricoltura che in quel periodo erano le attività principali. Nonostante i benefici che la famiglia napoletana ha portato a Martina Franca il popolo non sempre ha accolto con favore la presenza dei duchi: nel 1646 un fabbro conosciuto con il nome di Capo di Ferro ha guidato una protesta che si è conclusa con un nulla di fatto e i Caracciolo hanno tenuto il feudo fino al 1827.
Durante gli anni del Risorgimento questo borgo è stato animato da idee liberali. “
I giornalisti di Borghi d’Europa avevano inserito il capoccollo della Famiglia Cervellera
Siamo a Spresiano, per uno degli incontri dei Percorsi della fede, la Via di San Martino.
"San Martino di Tours è uno dei santi cristiani più noti e riconoscibili – commenta Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale -,e viene venerato dal IV secolo. Era il vescovo di Tours, e il suo santuario in Gallia/Francia era la meta di un pellegrinaggio importante nell’alto medioevo quanto quello a Roma, prima di diventare un famoso punto di sosta per i pellegrini diretti verso Compostela. Per tutta la sua vita il santo ha sempre viaggiato in Europa, lasciando un’impronta significativa nella nostra memoria collettiva. La Via Sancti Martini collega varie città europee importanti per la vita di San Martino e altre caratterizzate dal patrimonio architettonico legato al suo culto, con migliaia di monumenti dedicati al santo, ivi comprese quattordici cattedrali! Questi siti vantano anche un patrimonio immateriale che sopravvive sotto forma di leggende, tradizioni e folklore. "
La serata, che si svolge nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura patrocinato
dalla IAI-Iniziativa adriatico ionica e gode anche del Patrocinio del Comune di Spresiano, è inserita nel progetto che Borghi d'Europa porta avanti in collaborazione con il Parlamento Europeo e che rinnova ogni cinque anni la scelta dei luoghi da valorizzare e far conoscere.
In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d'Europa rinnova infatti la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.
In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.
insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.
Annota lo storico Pierangelo Passolunghi :
"S. Maria del Piave, antico ospedale sorto presso un'importante zona di guadi sul medio corso del fiume. Inizialmente si trattò di una chiesa con funzioni ospedaliere affidata ad una comunità di cui non si conosce la regola professata. Nato o rinato attorno al Mille nel fervore della ripresa religiosa e commerciale,fra i suoi compiti c'era l'ospitalità a viandanti,pellegrini e mercanti che guadavano il Piave. Sorto all' incrocio tra le vie ungarica e alemanna presso un boschetto di pioppi in località (appunto) Talpon non distante da Mareno, l'ospedale aveva accresciuto la propria importanza all'epoca delle Crociate allorché si era trovato sul percorso via terra per la Palestina. Nel 1120 i conti di Treviso, di Colfosco, di Ceneda ed i signori da Montaner ne avevano congiuntamente fatto oggetto di importanti donazioni e ben presto, a garantirne la protezione dagli appetiti degli ordini militari che ne avevano tentato il rilevamento, erano arrivate le bolle di protezione papale. Fra le chiese dipendenti per lo più dislocate lungo il Piave che papa Lucio III nel 1177 aveva posto nel patrocinioapostolico, ne figuravano pure alcune presso il Livenza: si trattava in quest'ultimo caso delle cappelle di Santo Stefano di Meschio (Pinidello) e San Gottardo di Cordignano. Poichè agl'inizi del Duecento, l'ospedale risultava in piena decadenza spirituale e materiale, nella primavera del 1229 papa Gregorio ne aveva disposto la riforma, affidandolo al controllo dell'abate di Follina. L'arrivo di monaci del non distante monastero della pedemontana produsse gli effetti desiderati, inducendo quelli che vi vivevano già ad accettare la regola cistercense tanto che ben presto la casa plavense potè riprendersi.La perdita d'importanza rispetto ai flussi verso la Terra Santa del secolo
precedente e i distruttivi passaggi d'eserciti dovuti alle continue guerre che tra Due e Trecento coinvolsero la Marca gravando sui guadi, finirono però col farsi ben presto sentire in forma negativa. I maggiori danni venne però ad arrecarli il Piave con le sue piene distruttive: nel 1368 un' onda del fiume più violenta del solito completamente circondò l'area ove sorgevano le fabbriche, riducendolo ad isola. Sorto in diocesi di Ceneda sulla sponda sinistra, il monastero si trovò così in
mezzo al guado, tanto che finì col venir indicato appartenere ora alla diocesi di Ceneda, ora a quella di Treviso. Colpito da ulteriori inondazioni, ed ormai in piena crisi vocazionale, a metà Quattrocento subì una pesantissima distruzione che lo abbattè dalle fondamenta. Il commendatario Venceslao da Porcia ne ricercò nel 1459 pronta riedificazione presso la più sicura riva destra a
Lovadina, ma essendo le nuove fabbriche rimaste vuote per mancanza di monaci, a fine secolo il suo beneficio economico venne unito alle monache di S. Maria degli Angeli di Murano."
Borghi d’Europa e le iniziative in collaborazione con il Parlamento Europeo – Il Percorso I Mulini del Gusto e le Vie del Pane : il mays ottofile di Roccacontrada (Arcevia-MarcIn occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d’Europa rinnova la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.
In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d’Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.
insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.
Il Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie del Pane propone un viaggio del gusto alla scoperta di antichi grani della tradizione regionale italiana.
“Ecotipo autoctono del territorio di Arcevia (An), prende il nome dall’antico nome della città, Roccacontrada, e dalla varietà antica ottofile adattatasi nel tempo in questa area e qui coltivata fino alla metà del secolo scorso. Questo mais infatti ha le cariossidi disposte a coppie sulla spiga formando, appunto, otto file. Storicamente macinata a pietra nell’antico mulino ad acqua sulle rive del fiume Misa a Magnadorsa di Arcevia, la spiga ha colore rossiccio.
Il mais ottofile era una delle varietà più usate nella cucina povera locale, in particolare per la preparazione di polente e gallette di mais. Ha un profumo intenso, un sapore gradevole e interessanti proprietà nutrizionali, poichè ricco di fibre e carboidrati a basso indice glicemico.
Negli anni la varietà venne sostituita da nuove varietà ibride molto più produttive, ma più insipide e con minori qualità organolettiche. Il mais ottofile, infatti, ha un sapore molto gustoso e intenso, con eccellenti qualità organolettiche sia a crudo che nelle varie preparazioni in cucina”
Il Mays Ottofile di Roccacontrada è un antico mais riscoperto nel 2005 da Marino Montalbini, con il contributo scientifico del Diparimento di Scienze degli Alimenti (Di.S.A.), area di Genetica Agraria, dell’Università Politecnica delle Marche.
La ricetta del pane con la farina di mays ottofile comprende : acqua,lievito naturale,farina bianca,sale,olio e miele.