martedì 24 novembre 2020

 



 

Milano, 24 Novembre 2020- La visita fatta dalla redazione di Borghi d’Europa da Sbunda, realtà enogastronomica di qualità calabrese certificata a Milano, è stata molto fruttuosa e ha permesso di conoscere alcune aziende della regione ionica che si distinguono per i loro prodotti di livello, che sono un mix tra tradizione e innovazione.

A Montalto Uffugo, nel Cosentino, è nata, grazie all’abilità e all’esperienza di Ivan Trombino, la Società Agricola Rurale Vecchio Magazzino Doganale, che produce diversi liquori di pregevole fattura, tutti caratteristici del territorio, visto che alla base viene fatta una meticolosa selezione delle materie prime.

Tali materie prime sono infatti agrumi ed erbe botaniche, tutte piante autoctone coltivate al Vecchio Magazzino Doganale, dopo che Ivan Trombino scoprì una ricetta scritta per la realizzazione di un amaro dal nonno Egidio, emigrato in cerca di fortuna negli Stati Uniti dalla Calabria via nave.

Tra i liquori rurali del Vecchio Magazzino Doganale spiccano il Jefferson, amaro importante fatto con il bergamotto, le arance amare e dolci, il rosmarino,l’eucalipto e l’origano, poi l’Intervallo, un amaro più da meditazione, combinazione di genziana, maggiorana, galanga, assenzio ed alloro, il Roger, un amaro Bitter Extra Strong, torbido e potente, perfetta sintesi di vari agrumi e botaniche e poi va citato anche il Dopolavoro Aperitivo Amaricante Pronto da Bere, connubio tra tradizione ed innovazione, visto che è composto da infusi estratti di erbe ed infusi di scorze di agrumi calabresi.

Storicità e territorio: Il Vecchio Magazzino Doganale, con i suoi liquori d’autore, verrà ancora comunicato da Borghi d’Europa nei diversi percorsi d’informazione, così come le altre realtà produttive calabresi raccontate nell’ultimo periodo.

 

martedì 3 novembre 2020

Azienda Agricola Alessio Komjanc: ai confini con la Slovenia

 


 


Al termine del mio educational tour in Friuli, ho visitato l’Azienda di Raffaella e Roberto Komjanc che si trova a San Floriano del Collio, non lontano da Gorizia.

La prima cosa che ho notato arrivando è stata la grande cortesia e disponibilità di tutti i componenti dell’Azienda è che ti facevano veramente sentire a casa, preoccupandosi di darti ogni indicazione utile per scoprire il loro meraviglioso territorio: il Collio, un insieme di colline costituite da terreni arenacei marnosi eocenici

La posizione, il clima e la morfologia del terreno hanno favorito fin dai tempi remoti la coltivazione in questo territorio della vite, presente già in epoca pre-romana. Le Prealpi Giulie infatti costituiscono un efficace riparo dai venti freddi di settentrione e la vicinanza della costa adriatica favorisce la persistenza di un microclima mite e temperato, con un’escursione termica tra giorno e notte che garantisce una produzione enoica di qualità.

Qui mi sono soffermato ad assaggiare in particolare il Collio Pinot Bianco DOC 2018 che nell’ultima edizione della Milano Wine Week ha ricevuto da “The WineHunter” il Premio Platinum.

Ha colore giallo paglierino. Il profumo è delicato, e fruttato. Sapore asciutto, pieno, armonico. Un vino sincero, che svela subito le sue doti beverine e che ben si abbina con minestre, risotti ed anche secondi, in particolare di carne bianca. Complimenti.

Infine da ultimo non potevo lasciare il Friuli, questa terra amata da Bacco, senza assaggiare la sua perla più preziosa: il Picolit. Questo vino era già conosciuto ai tempi dei romani e nel corso della storia è stato servito sulle tavole più importanti d’Italia e d’Europa fino a quella dello zar di Russia. Lo stesso Goldoni lo definisce “la gemma enologica più splendente del Friuli”. Quello che ho assaggiato in Azienda era senz’altro pari alla sua fama: di colore giallo dorato, con un profumo intenso e piacevole, che ricorda i fiori di campo ed il miele d’acacia. Il sapore è dolce, giustamente morbido, con un notevole corpo; ampio e vellutato, accarezza piacevolmente il palato, simile ad un nettare.

Le uve, raccolte manualmente, vengono messe per l’appassimento in cassetta per un periodo di 2 mesi. Poi segue la pressatura soffice in pressa pneumatica e la vinificazione tradizionale in bianco, con fermentazione a temperatura controllata e finalmente il vino viene messo in barrique per l’affinamento.

E’ senz’altro un vino da meditazione, che sarebbe da rendere obbligatorio alle Facoltà di Filosofia, ma non disdegna neppure abbinamenti con formaggi stagionati.

Gianluigi Pagano

 


sabato 24 ottobre 2020

Pizzeria Ristorante Gaia da Camino nella Via Europea della Pizza

 


 


 


La rete dei Borghi Europei del Gusto ha deciso di un creare un percorso dedicato ai temi dei Mulini, delle Vie del Pane e delle Vie della Pizza, tra le grandi iniziative di informazione internazionali del progetto. Il circuito organizza e promuove dei percorsi d’informazione per mettere a confronto idee,

progetti, capaci di seguire il filo logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori , per raccontare a giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.


Così ad Oderzo, è stata visitata in incognito la Pizzeria Ristorante Gaia da Camino.


Il nome del locale rinvia alla storia della comunità. Valente poetessa ( tra le prime in Italia a scrivere in provenzale),Gaia era la figlia di Gherardo III, membro dell'illustre famiglia dei Caminesi. Nell'estate del 1291 risulta già essere moglie del cugino Tolberto III dei Caminesi "di sotto". Il suo patrimonio, già molto cospicuo grazie alla dote ricevuta dal padre, si arricchì ulteriormente con l'acquisto di alcuni mulini dei suoi fratelli localizzati sul Sile (1301) e dalle proprietà di una certa Frixa di Pietro Magninga, nobildonna che l'aveva dichiarata sua erede universale (1302).Il 28 luglio 1309 il doge Pietro Gradenigo ringraziava i coniugi caminesi per il loro contributo nel difendere le terre della diocesi di Eraclea da alcune bande di briganti. L'ultima testimonianza scritta relativa a Gaia è il suo testamento, dettato il 14 agosto 1311 nel castello di Portobuffolé, dove giaceva gravemente malata assistita dal consorte e da un "Petro physico de Prata", medico che andrebbe identificato con un omonimo citato nel 1303 tra i familiari di Rizzardo II da Camino.Morì qualche giorno dopo e fu sepolta a Treviso nella chiesa di San Nicolò. Nella stessa tomba si troverebbero anche i resti della figlia Chiara.

La sua fama, postuma, aumentò dopo essere stata ricordata da Dante nel Purgatorio. Nel canto XVI il Sommo Poeta mette in bocca a Marco Lombardo questa parole, riferite a Gherardo:


«Per altro sopranome io nol conosco,

s'io nol togliessi da sua figlia Gaia.

Dio sia con voi, ché più non vegno vosco.»

(Dante Alighieri)


La visita ci ha dato : ottima scelta di farine d'eccellenza ; impasto accorto, frutto di una lunga lievitazione, quindi pizza digeribilissima ; menù ricco di suggestioni, che spazia dalle pizze tradizionali a quelle più creative ; prodotti di fascia qualitativa alta.

Insomma una pizzeria che merita di essere segnalata, anche per lo stile dei titolari e del personale,improntato su di una cortesia non ingombrante.Da scoprire anche la cucina.”

Stefano e Michela propongono una cucina ispirata ispira alla Tradizione Culinaria del territorio, che si avvale di ingredienti di qualità e freschissimi, garanzia data dalla Stagionalità delle pietanze.



sabato 11 luglio 2020

BORGHI D’EUROPA A SAN MARINO,NELLA TERRA DELLA LIBERTA’


Borghi d’Europa ha intervistato il Segretario di Stato per il Turismo, Poste, Cooperazione ed Expo, per analizzare quali siano le opportunità di ripresa delle attività turistiche nella Repubblica.
San Marino - ci ha risposto – è stato uno dei Paesi più toccati dalla pandemia. Tuttavia, come sempre è avvenuto nei momenti tragici della sua storia, grazie all’unità dei cittadini, che hanno seguito ordinatamente le disposizioni della Segreteria di stato per la Sanità, ha saputo fronteggiarla adeguatamente. Per merito poi all’ottima organizzazione sanitaria è stato quindi possibile in relativamente poco tempo divenire un Paese a 0 decessi,0 ricoverati,0 contagi.
Sono quindi certo che in poco tempo il Paese riprenderà il suo appeal turistico, grazie alla sua storia di libertà che dura da più di 1700 anni e alle sue caratteristiche di Paese sicuro, attraente ed ospitale.
Questo grazie anche al nutrito calendario di manifestazioni, prontamente ricalendarizzatte, come “San Marino Comics 2020 (28-29-30 agosto) e la prima edizione di Ace Jazz Festival San Marino (dal 18 luglio al 22 agosto). Saranno eventi “a bassa densità” di pubblico per il distanziamento sociale, ma ad “alta intensità” di interesse grazie ai protagonisti.
Il turismo (che rappresenta il 25% del PIL della Repubblica) certamente ripartirà, grazie alle caratteristiche uniche di questo Paese, che per di più si trova incastonato tra territori italiani bellissimi: la Romagna, le Marche e la Toscana.
Nel 2019 San Marino è anche entrato nella IAI (Iniziativa Adriatico-Jonica).
Borghi d'Europa sviluppa sotto il Patrocinio della IAI e di ESOF202,Trieste Città Europea della Scienza, il progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura', che darà ampio spazio informativo
alla Repubblica di San Marino.
In particolare sono previsti degli interventi a Trieste, quando si svolgerà ESOF2020.
 
ESOF2020, EuroScience Open Forum, è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini. Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.
La manifestazione si svolgerà dal 2 al 6 settembre a Trieste, con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, uno degli organizzatori, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti. Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti”.

Ma per conoscere San Marino non basta studiare la Storia, bisogna vederne i paesaggi unici, ammirare i tesori artistici e degustarne i prodotti gastronomici ed enologici ed infine conoscere la cordialità espansiva (benché frenata per le necessità di distanziamento sociale)e l’ospitalità unica di questa terra”.